La preparazione e la cottura della carne è stata fonte di ispirazione per poeti, romanzieri e saggisti. Qui troverete aforismi e immagini che illustrano il rapporto più profondo tra uomo, animale e cibo.
Fin dal Paleolitico, le comunità di cacciatori hanno rappresentato il legame che corre fra essere umano, animali e nutrimento.
In epoca medioevale il consumo e i metodi di cottura della carne sono perfezionati nelle residenze di nobili e clero.
Annibale Carracci (pittore, Bologna 1560 – Roma 1609) è stato il fondatore dell'Accademia degli Incamminati. Le sue prime opere ritraggono il legame indissolubile che corre fra l'uomo e il cibo. La “Bottega del macellaio” e il “Mangiafagioli” sono due lavori di stampo prettamente realista che ben testimoniano la centralità della carne nelle arti.
Il lavoro di Giuseppe Arcimboldo è probabilmente quello che meglio fotografa la connessione indissolubile fra essere umano e cibo. Se “Il Cuoco” è il manifesto della sua produzione pittorica più nota. Il manierismo grottesco dei ritratti assemblati con frutta, verdura e alimenti sono il simbolo del rapporto fra arte e cultura culinaria.
A partire dal Seicento, la natura morta “alimentare” è particolarmente praticata e richiesta. I ceti più elevati esaltano il cibo e lo esibiscono come un trofeo di fronte alla povertà delle classi meno abiette. Carni macellate e selvaggina, prosciutti, insaccati e salumi in genere diventano protagonisti delle tele.
Anche in epoca moderna, i pittori sono affascinati dalla macellazione e dai metodi di cottura della carne. Il “Quarto di carne” di Claude Monet e il “Prosciutto” di Paul Gauguin conferiscono alla “natura morta” la stessa attenzione che viene riservata alla figura umana.
In epoca contemporanea tocca ai “degenerati” di New York rendere omaggio al cibo. Nel 1959, Andy Warhol e Suzie Frankfurt pubblicano “Wild Raspberries”: libro di cucina con ricette di fantasia illustrate. Fra le proposte in divenire: l’Iguana, l’Omelet Greta Garbo, il Maialino (Piglet) alla Trader Vic’s (provocatorio take-away per l’alta società newyorkese).