Cultura della Carne

La cultura della carne attraverso la storia e l'arte

immagine divisoria
Comalbest abbraccia una cultura culinaria (e non solo) che è al centro della storia di qualsiasi civiltà. Il consumo, la lavorazione e la cottura della carne è radicata nel processo evolutivo umano e sociale.  La carne oggi in cucina rappresenta un elemento essenziale per preparare piatti indimenticabili. Pertanto la carne è anche convivialità, piacere per la buona tavola, simbolo di benessere tanto che anche artisti quali pittori, scrittori, poeti ne anno decantato e illustrato pregi e virtù nelle loro opere

Storia del consumo e della cottura della carne

Il consumo e i metodi di cottura della carne hanno una storia che affonda le radici nel Paleolitico. Per migliaia di anni, il prodotto è stato onnipresente sulle tavole delle classi più agiate diventando il simbolo del benessere. Nel Medioevo, arrosti e stufati si alternavano nel calendario con bistecche più magre scandendo i passaggi di stagione. È proprio in Italia che i tagli bovini vengono più apprezzati ed esaltati in epoca rinascimentale a fronte della preferenza per i suini estesa al resto dell'Europa. Da quei periodi storici provengono alcune ricette e alcuni metodi di cottura della carne ancora oggi utilizzati. Le arti figurative, la letteratura e la cultura più in generale si sono fatti ispirare dalla carne da sempre. Comalbest affonda le sue radici in quella tradizione pur rinnovando i processi di lavorazione in accordo con i più alti standard di efficienza e igiene.

La carne nell'arte e nella storia

  • Scrittori

    La preparazione e la cottura della carne è stata fonte di ispirazione per poeti, romanzieri e saggisti. Qui troverete aforismi e immagini che illustrano il rapporto più profondo tra uomo, animale e cibo.

  • Pittori

    Fin dal Paleolitico, le comunità di cacciatori hanno rappresentato il legame che corre fra essere umano, animali e nutrimento.

  • Medioevo

    In epoca medioevale il consumo e i metodi di cottura della carne sono perfezionati nelle residenze di nobili e clero.

  • Risorgimento

    Annibale Carracci (pittore, Bologna 1560 – Roma 1609) è stato il fondatore dell'Accademia degli Incamminati. Le sue prime opere ritraggono il legame indissolubile che corre fra l'uomo e il cibo. La “Bottega del macellaio” e il “Mangiafagioli” sono due lavori di stampo prettamente realista che ben testimoniano la centralità della carne nelle arti.

    Il lavoro di Giuseppe Arcimboldo è probabilmente quello che meglio fotografa la connessione indissolubile fra essere umano e cibo. Se “Il Cuoco” è il manifesto della sua produzione pittorica più nota. Il manierismo grottesco dei ritratti assemblati con frutta, verdura e alimenti sono il simbolo del rapporto fra arte e cultura culinaria.

  • 1700/1800

    A partire dal Seicento, la natura morta “alimentare” è particolarmente praticata e richiesta. I ceti più elevati esaltano il cibo e lo esibiscono come un trofeo di fronte alla povertà delle classi meno abiette. Carni macellate e selvaggina, prosciutti, insaccati e salumi in genere diventano protagonisti delle tele.

    Anche in epoca moderna, i pittori sono affascinati dalla macellazione e dai metodi di cottura della carne.  Il “Quarto di carne” di Claude Monet e il “Prosciutto” di Paul Gauguin conferiscono alla “natura morta” la stessa attenzione che viene riservata alla figura umana.

  • Arte contemporanea

    In epoca contemporanea tocca ai “degenerati” di New York rendere omaggio al cibo. Nel 1959, Andy Warhol e Suzie Frankfurt pubblicano “Wild Raspberries”: libro di cucina con ricette di fantasia illustrate. Fra le proposte in divenire: l’Iguana, l’Omelet Greta Garbo, il Maialino (Piglet) alla Trader Vic’s (provocatorio take-away per l’alta società newyorkese).

Preistoria

Medioevo

Arte Contemporanea

Icona - Telefono

Per scoprire di più sui metodi di cottura della carne, non esitate a telefonare

Contatti
immagine divisoria
Share by: