Carni

Tracciabilità e rintracciabilità di prodotto a garanzia del consumatore

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Nel corso dei secoli, i metodi di lavorazione e cottura delle carni sono cambiati ma la materia prima rimane uno dei principali alimenti per il sostentamento. Il servizio di vendita delle carni si adegua alle disposizioni normative a garanzia di qualità e igiene. 
La Comalbest commercializza carni biologiche con certificazione BIO n° 11608. 

Classificazione delle carni pregiate

Le carni si distinguono per le caratteristiche fisico-chimiche e per lo stadio di crescita dell’animale. Il Reg. CE 853/2004 definisce i criteri di classificazione dei prodotti. Scorrendo il paragrafo che segue, avete modo di scoprire tutti gli articoli del servizio di vendita delle carni pregiate.

Carne fresca, macinata e preparazioni

Il servizio di vendita delle carni pregiate include tre categorie di prodotto. Di seguito, i dettagli.
  • Carne fresca – prodotti che non hanno subito alcun trattamento salvo la refrigerazione, il congelamento o la surgelazione (sono comprese le carni confezionate sottovuoto o in atmosfera controllata).
  • Carni macinate – prodotti disossati e sottoposti a un’operazione di macinazione in frammenti; carni che contengono meno dell’1% di NaCl.
  • Preparazioni di carne – prodotti disossati e ridotti in frammenti con un'aggiunta di alimenti, condimenti o additivi (le aggiunte non devono essere sufficienti a modificare la struttura muscolo-fibrosa interna della carne e ad eliminare le caratteristiche delle carni fresche).

Percorsi di qualità

  • Controllo qualità carni

    La vendita di carni pregiate ha una propria filiera che inizia con l’allevamento. In base alla tipologia di animale, delle risorse economiche e territoriali, esistono diversi metodi di allevamento.

    Tutti i capi destinati al consumo umano devono essere registrati e identificati individualmente mediante l’applicazione di una marca auricolare che ne segnala gli spostamenti e la provenienza.

    I veterinari del servizio pubblico delle ASL (Aziende Sanitarie Locali) accertano la provenienza e la documentazione sanitaria del bestiame, dei mangimi, dei farmaci e delle condizioni d'allevamento.

    L’allevatore deve tenere un registro vidimato e verificato dalle ASL nel quale indica il farmaco utilizzato, il capo trattato e la durata della terapia.

  • Macellazione

    La macellazione è la fase che precede la vendita di carni pregiate. Questa avviene in strutture certificate e sotto il controllo del servizio veterinario. Lo staff medico effettua una visita prima e dopo la macellazione. Inoltre, la documentazione che scorta le carcasse permette di risalire all'origine del singolo capo.

  • Porzionatura delle carni

    Dopo la macellazione, le carni sono sottoposte a porzionatura in pezzi più piccoli da parte del distributore. Anche in questo caso, sono obbligatori il monitoraggio veterinario e il disbrigo delle pratiche di certificazione con bollo sanitario per l'identificazione dello stabilimento di macellazione (o del laboratorio di sezionamento). Il marchio è applicato sulle mezzane o sulle etichette delle confezioni prima della vendita di carni pregiate.

Tracciabilità delle carni

  • Etichettatura carni bovine

    Le carni bovine sono etichettate secondo le disposizioni contenute nel Regolamento CE 1760/2000. Le procedure devono avvenire in accordo con la legge e le disposizioni comunali. I prodotti devono avere i seguenti certificati.

    • Marchi auricolari per i singoli animali, banche dati informatizzate, passaporti per gli animali, registri individuali tenuti presso ogni azienda
    • Etichette per le carni bovine (sistema obbligatorio e sistema facoltativo).
  • Etichettatura obbligatoria delle carni bovine (Regolamento CE 1760/2000)

    Sono soggetti agli obblighi di etichettatura i seguenti prodotti:

    • tutta la carne bovina e bufalina fresca, refrigerata e congelata;
    • pilastri del diaframma e il diaframma;
    • carne macinata.

    Sono esclusi dagli obblighi di etichettatura

    • prodotti a base di carne;
    • prodotti a base di carneronte;
    • frattaglie;
    • carni per la ristorazione (a loro volta etichettate ai sensi del Regolamento CE 1760/2000).
  • Regolamento CE 1760/2000

    Norma che impone l'applicazione dei seguenti certificati per la vendita di carni pregiate.

    • Numero o codice di riferimento che evidenzi il nesso e il legame tra le carni e l’animale o gli animali di origine
    • Numero di approvazione del macello (membro UE o Paese terzo)
    • Numero di approvazione del laboratorio di sezionamento (membro UE o Paese terzo)
    • Nome dello stato (membro UE o Paese terzo) in cui è nato l’animale
    • Nome dello stato o degli stati (membri UE o Paesi terzi) in cui è stato effettuato l’ingrasso
  • La denominazione di vendita

    Il Regolamento CE 361/2008 e la Circolare 1/2008 specificano denominazione di vendita di carni pregiate. Di seguito, le due categorie.

    • Categoria V – Bovini di età non superiore a otto mesi (vitello)
    • Categoria Z – Bovini di età superiore a otto mesi, ma non superiore a dodici mesi (vitellone).

    Le carni ottenute da bovini di età non superiore a dodici mesi sono commercializzate negli stati UE sotto le denominazioni di vendita stabilite per ciascun stato membro. I certificati per la vendita possono essere integrati da un’indicazione del nome o da una designazione dei tagli di carne o frattaglie interessati. Inoltre, devono essere apposte le seguenti indicazioni:

    • età degli animali al momento della macellazione;
    • denominazione di vendita.
  • Informazioni per il consumatore

    La vendita di carni pregiate è sottoposta al seguente sistema di etichettatura.

    • Vendita carne preconfezionata – Etichetta sul singolo pezzo
    • Vendita al taglio diretta al consumatore – Informazione scritta e ben visibile (es. cartello o documento o schermo elettronico)

    Le informazioni al consumatore devono riportare il nesso tra le carni e il singolo animale o il gruppo di animali da cui provengono.

    Nei macelli, laboratori e depositi le indicazioni obbligatorie devono comunque accompagnare la carne, ma possono essere riportate sui documenti di scorta, a condizione che sul documento stesso e sulle carni sia apposto un codice identificativo di correlazione univoca.

    In aggiunta, è possibile includere delle informazioni facoltative.

  • Sistema di etichettatura facoltativo

    La vendita di carni pregiate può includere le seguenti informazioni accompagnate dal logotipo d’identificazione dell’operatore (o dell’organizzazione) così come dal relativo codice alfanumerico attribuito dal MIPAAF.

    • Data di macellazione, periodo di frollatura delle carni, denominazione del macello, ecc.
    • Riferimento dell’azienda di nascita e/o di allevamento, sistema di allevamento, indicazioni relative all’alimentazione somministrata, ecc.
    • Razza o tipo genetico e sesso dell'animale
    • Numero approvazione del disciplinare, denominazione organismo indipendente incaricato dei controlli, ecc.

Tipologia carni bovine

  • Parte anteriore
    • Pancia – Regione addominale, costato
    • Fesone – Taglio triangolare tra scapola e omero; parte pregiatissima.
    • Copertina – Taglio di seconda categoria collocato vicino al girello di spalla al fesone e al muscolo di spalla.
    • Fusello di spalla – Taglio a cono appiattito molto simile al girello di coscia.
    • Biancostato – Muscoli intercostali e gran dorsale. Carne magra ma saporita che richiede lenta cottura.
    • Sottospalla – Proseguimento del filetto e della costata. Taglio di seconda categoria di carne tenera e gustosa.
    • Geretto anteriore – Fascio di tredici gruppi di fibre muscolari (volgarmente ossobuco).
    • Braciole – Parti che si trovano vicino alla lombata e inferiormente con il sottospalla.
    • Punta di petto – Punta nella parte posteriore ed il fiocco nella parte anteriore. Particolarmente adatti per bolliti.
    • Collo – Massa muscolare divisa in due parti(superiore più magra e inferiore venata di grasso)
  • Parte posteriore
    • Lombata – Taglio che si ricava partendo dal limite dello scamone lungo la colonna vertebrale fino all’ottava costola o alla quinta.
    • Filetto – Parte più nobile sotto le costole dorsali
    • Scamone – Pezzo di congiunzione tra la lombata e la coscia, grosso taglio di prima categoria formato da masse muscolari al termine della lombata.
    • Girello – Margine posteriore della coscia a contatto con fesa e sottofesa
    • Fesa esterna – Parte pregiatissima della coscia
    • Noce – Taglio che ha come base anatomica il femore
    • Fesa interna – Parte che si trova nella regione interna della coscia
    • Geretto – Muscolo che poggia sulla tibia 
    • Pesce – Parte che si trova nell’inserzione dei tendini, vicino alla fascia muscolare della gamba. 
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Per maggiori dettagli sul servizio di vendita delle carni pregiate, non esitate a telefonare in sede

Contatti
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